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mercoledì 26 febbraio 2014

“Boccali, oggi che favola ci racconti?". Casapound contesta il Sindaco a San Martino.

Perugia, 26 Febbraio - “Boccali oggi che favola ci racconti?”, recita lo striscione affisso dai militanti di CasaPound a San Martino in colle, in occasione dell'incontro del Sindaco con la cittadinanza. “Ammiriamo il coraggio del nostro amato Sindaco nel cercare di incontrare la cittadinanza - afferma Antonio Ribecco, responsabile di Cpi Perugia - visto come ha ridotto la città in questi anni: un centro storico svuotato e lasciato in mano agli spacciatori mentre in periferia si continuano a costruire sfavillanti centri commerciali, una città in mano alla speculazione edilizia e ai palazzinari, una città dove le strade somigliano a campi da golf, tante sono le buche che le ricoprono”. “Ora, in piena campagna elettorale - aggiunge Ribecco - il Sindaco decide addirittura di visitare i quartieri degradati, quei quartieri di cui per anni ha negato l’esistenza. Benedette elezioni, che gli fanno finalmente aprire gli occhi; peccato che i cittadini gli occhi li hanno ben aperti tutto l’anno, e sapranno distinguere chi scende in strada ad ascoltarli una volta ogni cinque anni, da chi, come CasaPound, in strada ci sta tutto l’anno, con proposte serie e concrete”.

venerdì 21 febbraio 2014

NESTLÈ, striscione Casapound: “Giù le mani dagli operai".

Perugia, 21 febbraio – Uno striscione recante la scritta: “Giù le mani dagli operai, Nestlè vergogna”, è stato affisso dai militanti di CasaPound presso i cancelli di ingresso dello stabilimento Perugina di San Sisto, con riferimento alla recente messa in cassa integrazione di 867 operai da parte del colosso del settore alimentare. “Ancora una volta il liberalismo sfrenato e il menefreghismo dei vari governi hanno portato il loro risultato”, dichiara Antonio Ribecco, responsabile di CasaPound Perugia. “La Perugina - aggiunge Ribecco - nata come laboratorio artigianale nel 1907, è diventata sinonimo di eccellenza italiana nel mondo ed è un simbolo identitario per la città di Perugia; bisognerebbe chiedersi perché i governi degli ultimi anni non abbiano mai impedito la scalata ai comparti industriali italiani da parte di gruppi stranieri, che non hanno nessun interesse verso il territorio e i lavoratori. La Nestlè, ad esempio, ha un fatturato annuo di 57 miliardi, e nonostante abbia chiuso lo scorso anno con una crescita dei guadagni del 4%, 867 operai umbri sono stati mandati in cassa integrazione. Ovvio che non si può proseguire con una politica che cerca di smantellare il sistema industriale italiano, riducendo alla fame i nostri lavoratori”.

domenica 16 febbraio 2014

TERNI: Casapound ricorda i Martiri delle Foibe, il Comune NO.

Terni, 15 Febbraio - “Come ogni anno CasaPound Italia Terni e' l'unica formazione politica che ricorda a Terni il dramma delle Foibe”. Lo afferma Piergiorgio Bonomi, responsabile cittadino di Cpi, nel giorno che conclude le celebrazioni per la giornata della memoria che CasaPound ha organizzato in tutta la regione. “Al presidio da noi organizzato - aggiunge Bonomi - hanno partecipato circa 60 persone tra militanti e comuni cittadini; l’evento, terminato con la deposizione di fiori nella via intitolata solo un anno fa alle vittime delle Foibe, si è svolto normalmente; ci dispiace solamente che a Terni ci siano ancora individui che organizzano contro-manifestazioni sulle Foibe, spendendo parole vergognose che offendono la memoria delle vittime di quella tragica pagina di storia. Ci dispiace anche, ma non ci stupisce, che oltre a non organizzare celebrazioni per il 10 Febbraio, alcuni esponenti delle istituzioni, che ricoprono la carica di Assessore, si schierino apertamente con questi individui, partecipando ad un presidio che, tra l'altro, non era autorizzato, ed è stato svolto proprio nel punto dove doveva partire il nostro corteo. Poco male, il buon senso non alberga di certo in loro, ma in chi come noi, nonostante fossimo in possesso di regolari permessi, ha deciso di modificare il percorso; per fare quello che dovevamo fare, quello che ogni italiano dovrebbe fare, quello che è riconosciuto istituzionalmente con la giornata del ricordo: rendere omaggio a chi ha perso la vita per il solo fatto di essere italiano".

domenica 9 febbraio 2014

FOIBE: Casapound in tutta Italia in piazza con il tricolore per non dimenticare.

9 febbraio - Manifestazioni in tutta Italia, mobilitazione sul web e una maratona radio per dire ''la verità non può essere infoibata''. Anche quest’anno CasaPound Italia promuove una serie di iniziative per non dimenticare i martiri delle foibe. Tra sabato 8 e sabato 15 febbraio fiaccolate e cortei silenziosi saranno organizzati da Cpi in una cinquantina di città italiane; nella nostra regione, si è cominciato ieri con il corteo di Perugia, e si terminerà con quello di Terni, previsto per il 15. Nella nottata di oggi poi, un'azione congiunta dei nuclei di Perugia, Foligno, Todi e Terni, ha fatto apparire in queste città striscioni con scritto: "Onore ai Martiri delle Foibe". Commemorazione on line poi, tra le 11 e le 12 del 10 febbraio per la settima edizione di “Io non scordo”, manifestazione virtuale in collaborazione con Radio Bandiera Nera: su social network, blog e forum in migliaia ricorderanno le vittime dei massacri titini con un Tricolore listato a lutto e osservando un’ora di silenzio. Inoltre, a partire dalle 12, il Giorno del ricordo sarà celebrato anche su Rbn, la web radio del movimento, con un lungo speciale fatto di interviste, musica e letture. ''CasaPound come ogni anno scende in piazza con il Tricolore: in tutta Italia le nostre, come sempre, non saranno iniziative di parte ma manifestazioni di popolo, aperte a tutti coloro che, oggi come ieri, si ribellano a dogmi e verità precostituite e rivendicano con fierezza il loro essere italiani - si legge in una nota - Di fronte a chi vorrebbe ridurre il nostro paese all'ombra di se stesso, a chi ci vuole umiliati, svenduti, ridimensionati a 'espressione geografica' o a parco giochi del resto del mondo, tenere viva la memoria di una tragedia nazionale così a lungo nascosta e mistificata, ricordare quella feroce pulizia etnica e l'esodo forzato di centinaia di migliaia di italiani da Istria, Fiume e Dalmazia, vuol dire in primo luogo riappropriarsi di quell'orgoglio nazionale che una classe politica impotente e asservita, e il caso marò ce lo insegna, tenta più o meno consapevolmente di cancellare ogni giorno’'.

venerdì 7 febbraio 2014

TODI: Casapound regala catrame e vernice: “Adesso finite di sistemare 'sta strada”.

Todi, 7 Febbraio - “Questi li offre CasaPound. Adesso, finite di sistemare ‘sta strada!”, è il testo degli striscioni affissi lungo la strada che congiunge le frazioni di Vasciano, Montenero e Pesciano; sotto ogni striscione, un secchio di vernice ed un mucchio di catrame. L’azione, rivendicata dal nucleo tuderte di CasaPound Italia, fa seguito all’iniziativa “Todi E’”, con la quale il movimento sta visitando le frazioni della città con lo scopo di conoscere e portare al centro dell’attenzione le problematiche riscontrate. “La situazione delle strade del comprensorio - afferma Andrea Nulli, responsabile di Cpi Todi - è sotto gli occhi di tutti, ed è pessima. Sono anni che il manto stradale non viene rifatto, sono anni che si va avanti con rattoppi qua e la che non fanno altro che peggiorare la cosa. Come se non bastasse, nonostante il recente ‘contentino’ del ripasso a tratti della striscia centrale, mancano quasi completamente quelle che delimitano le carreggiate, cosa che se fino a qualche tempo fa poteva passare anche in secondo piano, ultimamente è diventata invece di primaria importanza, visto che ogni anno si assiste ad un aumento sistematico della nebbia, che ormai è quasi sempre presente”. “Nonostante la situazione però - aggiunge Nulli - nessuno fa niente, nessun intervento serio che metta in primo piano la sicurezza degli automobilisti e dei pedoni. Mancano i soldi ci dicono, se non fosse che poi, quando c’è volontà, i soldi saltano fuori eccome: è il caso della strada provinciale di Collevalenza, che dopo molti anni di incuria verrà finalmente sistemata grazie ai soldi stanziati dalla Regione. Un tempismo perfetto, appena in tempo per l’arrivo al Santuario dell’Amore Misericordioso di numerosi pellegrini che assisteranno alla Beatificazione di Madre Speranza. A voler pensar male sembrerebbe che dietro al ritardato quanto repentino stanziamento dei soldi ci sia un qualche tornaconto, ad esser realistici però non si può che esser grati per l’ennesimo miracolo della ‘Monaca Santa’, che riporterà sicurezza su una strada veramente indecente. Indecente però è anche la strada che attraversa Vasciano, Montenero e Pesciano, ma qui, purtroppo, non ci sono Santi in paradiso”.

domenica 2 febbraio 2014

TERNI: Casapound porta i "fantasmi" dei commercianti uccisi in giro per il centro.

Terni, 1 Febbraio - Azione lampo per le vie del centro storico di Terni dei militanti di CasaPound Italia Terni, "per denunciare lo stato di degrado, di abbandono e insicurezza che vivono le attività del centro”, afferma il movimento. Con maschere tricolore e cappio al collo per simboleggiare i fantasmi dei commercianti uccisi dalle politiche scellerate del Comune di Terni, sono stati distribuiti oltre 500 volantini tra i negozianti ed i cittadini, evidenziando quella che per CasaPound è una realtà che è sotto gli occhi di tutti: l’incompetenza di questo comune. “Le attività sono la loro vita - afferma Piergiorgio Bonomi, responsabile cittadino di Cpi - ed i fantasmi dei commercianti tornano in vita per denunciare questa vergognosa e scellerata gestione che costringe a chiudere le attività. CasaPound Italia è il solo movimento politico che da oltre 3 anni con azioni eclatanti e continuità politica segue e cura con attenzione le problematiche del centro cittadino; questa ennesima azione shock la prima di altre azioni e conferenze che coinvolgeranno i commercianti del centro e le associazioni di categoria, che troppo spesso sono rimaste in silenzio o, peggio ancora, per scopi elettorali e personali cercano di giocare con la disperazione dei lavoratori". Nel volantino distribuito per le vie del centro si poteva leggere: "la tua attività, la tua vita, il tuo sacrificio, ed il comune ti ripaga con: degrado, sporcizia, criminalità, tasse, z.t.l. fissa, desertificazione del centro storico, concessioni e sperpero di denaro pubblico ai soliti 'amici', eventi e manifestazioni scadenti senza alcun ritorno economico. Rompi questo schema, la tua rabbia cambierà questa città. Alle prossime elezioni comunali vota CasaPound Italia".

sabato 1 febbraio 2014

ELECTROLUX: “A 700 Euro al mese non si lavora, si muore. Grazie Unione Europea". La protesta di Casapound.

Umbria, 1 Febbraio - “Electrolux: a 700 euro al mese non si lavora, si muore. Grazie Unione Europea”. E’ il testo degli striscioni affissi da CasaPound nelle città di Perugia e Terni, con chiaro riferimento alla situazione che sta coinvolgendo i dipendenti degli stabilimenti italiani della società. In un comunicato che fa seguito all’azione si legge: “E’ indecente e inaccettabile la proposta della proprietà svedese di Electrolux di dimezzare gli stipendi negli stabilimenti italiani della società per allinearli a quelli polacchi, nel frattempo peraltro chiudendo la fabbrica pordenonese; se stare nell'Unione Europea vuol dire una corsa al ribasso di salari e tutele sociali allora è meglio starne fuori”. “Le responsabilità della disastrosa situazione in cui versa il sistema industriale italiano - prosegue CasaPound - sono l'ovvia conseguenza della gestione di questo paese negli ultimi 20 anni da parte di una classe politica composta da camerieri dei poteri forti e dell'Ue, che continua ad abbassare la testa, non esitando a sacrificare il futuro del proprio popolo in nome di quei trattati che ci obbligheranno a pagare 50 miliardi da quest'anno. Intervenire in questo sistema economico comatoso è fondamentale: tagliare le tasse sul lavoro per favorire investimenti esterni, snellire la macchina farraginosa della burocrazia e rivedere le forme di alcuni contratti è una priorità da affrontare, ma senza intaccare i diritti sociali dei lavoratori, sacrificati più volte in nome di quella cosiddetta competitività, oramai divenuta sinonimo di precarietà. E' inaccettabile che l'Italia diventi il Bangladesh d'Europa, un paese dove si vorrebbe produrre senza diritti sociali, senza regole ambientali e con un sindacato fantoccio e sterile nelle proposte. Occorre che lo Stato intervenga con urgenza nell'economia reale e riscopra il suo ruolo di attore principale per il bene della Nazione, sottraendosi al ruolo infame di esattore delle tasse di Bruxelles''.