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mercoledì 26 novembre 2014

Nulli (CasaPound): “Nostro regolamento per le case popolari copiato pari pari da chi prima lo riteneva incostituzionale"

26 Novembre - “E’ buffo notare che gli stessi che solo qualche mese fa ci tacciavano di essere anticostituzionali per voler ‘privilegiare’ gli italiani nelle graduatorie per l’assegnazione delle case popolari, criticando il nostro progetto di modifica del regolamento regionale dell’edilizia residenziale sociale, proprio oggi presentino un atto di indirizzo contenente proprio quelle modifiche, da noi ideate, che tanto odiavano”. Lo afferma Andrea Nulli, responsabile regionale di CasaPound Italia, che spiega: “Il 6 dicembre del 2013, dopo tanti casi di famiglie in emergenza abitativa che si rivolgevano alla nostre sezioni sparse per la regione, decidemmo di studiare i criteri di assegnazione contenuti nel regolamento regionale ater n.23 del 28.11.2003 che regola l’edilizia residenziale sociale, e ci rendemmo conto che nel corso degli ultimi anni, nel silenzio totale dei partiti di maggioranza, il termine ‘italiani’ era sparito dagli articoli di legge che regolano l’assegnazione. Studiammo quindi le modifiche da apportare per rendere il regolamento più equo, modifiche che si possono sintetizzare in questi punti fondamentali: Primo, condizione fondamentale per l’ingresso in graduatoria saranno innanzitutto la cittadinanza Italiana, che comporterà un punteggio aggiuntivo, o la cittadinanza di altro stato purché con possesso di regolare permesso di soggiorno, e residenza o attività lavorativa nel comune a cui si riferisce il bando da almeno 10 anni. Secondo, per garantire una ripartizione più equa degli alloggi tra cittadini italiani e cittadini di altro stato, l’assegnazione delle abitazioni a questi ultimi sarà in base alla loro incidenza percentuale sul territorio di residenza rispetto al resto della popolazione. Terzo, particolare importanza sarà data all’accertamento periodico dei requisiti dei beneficiari degli alloggi popolari, che sarà svolto con cadenza annuale”.
“Dopo la conferenza di presentazione del progetto all’hotel Garden di Terni nel dicembre del 2013 - aggiunge Nulli - avviammo subito la raccolta firme a sostegno delle modifiche al regolamento, e nel giro di 5 mesi ne raccogliemmo poco meno di 800. Ora, l’opposizione del comune di Terni a nome di Marco Cecconi presenta un progetto di modifica al regolamento Ater che in alcuni punti, quelli sopraelencati, è copiato pari pari da quello di CasaPound, da quello che ritenevano anticostituzionale perché voleva privilegiare gli italiani, da quello che sistematicamente snobbavano rifiutando qualsiasi tipo di partecipazione ai numerosi gazebo di raccolta firme fatti, il tutto senza interpellarci per sentire il nostro parere in merito, visto che ci siamo occupati della cosa per primi studiando il regolamento nei minimi dettagli, mentre loro, sotto diversi nomi politici, non hanno mai mosso un dito per l’emergenza abitativa da circa 20 anni”. 
“Comunque - conclude Nulli - su qualcosa non ci hanno copiato. Loro, infatti, dichiarano di volere prima i ‘ternani’ nelle case popolari, come se i narnesi o gli amerini non se lo meritino. Evidentemente il termine ‘italiani’ è per loro ancora troppo nazionalista da utilizzare, troppo difficile anche da copiare”.




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