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giovedì 26 marzo 2015

La Foresta che Avanza: analisi dell'inquinamento ternano e contromisure per attenuarlo.

Terni, 26 Marzo - “Il regalo che una mamma non vorrebbe mai fare a un figlio sono le diossine, i metalli pesanti e le polveri sottili, sostanze che anche a distanza di anni dal loro assorbimento possono raggiungere il feto con possibili conseguenze sul bambino come obesità, diabete, asma, allergie, sottosviluppo dei polmoni, disfunzioni dell’apparato riproduttore, deficit neurologici, problemi psichiatrici e cancro. Basti pensare che l’autismo è passato dal dato del 1980 di 1:1500 al dato del 2014 di 1:65”. Lo afferma Diana L’Occaso, responsabile per Terni del gruppo ambientalista “La foresta che avanza”, in un testo che analizza i recenti risultati relativi all’inquinamento della conca ternana. 
“L’incenerimento - si legge - non risolve il problema dei rifiuti: gli inceneritori infatti sono grossi impianti concepiti solamente per ridurre il volume visibile dei  rifiuti, destinati poi comunque alla discarica, producendo ingenti quantità di ceneri, fumi e polveri che si riversano in atmosfera. Tra i principali prodotti di scarto molti sono dotati di azione tossica, mutagena e cancerogena come polveri fini e ultrafini, diossine, furani, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, idrocarburi e metalli pesanti; tali sostanze esplicano i loro effetti nocivi per inalazione, contatto cutaneo e contaminazione alimentare, ed alcune di esse sono già state classificate dall’International Agency for the Research on Cancer (IARC) come cancerogeni certi, probabili e possibili per l’uomo. Da recenti studi che hanno considerato parametri quantitativi e qualitativi sull’esposizione a queste sostanze, risultano particolarmente importanti gli eccessi di esse nel complesso dei tumori, neoplasie polmonari, linfomi non Hodgkin, sarcomi dei tessuti molli e neoplasie infantili. Un recente studio condotto in Italia invece ha stimato che tra le donne residenti almeno 5 anni in aree esposte alla ricaduta di metalli pesanti ci sono rilevanti aumenti del rischio di morte per  tutte le cause (RR = 1.07- 1.17) e tutti i tumori (RR= 1.17- 1.54), per non parlare delle malattie cardiovascolari che hanno avuto un notevole aumento, dell’asma e delle allergie che in meno di un secolo sono aumentate dall’1% al 25-30%. Forse il dato più drammatico però è quello che riguarda i danni che queste sostanze possono recare appunto al feto, particolarmente vulnerabile alle condizioni atmosferiche e all’inquinamento, che può subire anche alterazioni a livello del DNA”. 
“E’ quindi indispensabile - aggiunge L'Occaso - che in sostituzione della combustione vengano usate pratiche come riduzione, recupero e riciclo. Non possiamo permettere che i nostri figli e nipoti paghino per la nostra noncuranza e ignavia; la Foresta che avanza sarà sempre in prima fila nel portare a conoscenza dei cittadini di Terni i dati relativi all’inquinamento,  informazioni che molto spesso vengono nascoste o quantomeno ridimensionate dalla nostra amministrazione comunale. Inoltre, proponiamo di prendere esempio dai paesi del nord Europa, dove si adotta la politica del riciclaggio al 100% e del riutilizzo dei prodotti ottenuti, di incentivare la vendita di prodotti sfusi, così da limitare l’uso di contenitori usa e getta  che intasano le nostre pattumiere, di promuovere l’uso di prodotti ottenuti da materie riciclate, e di mettere in atto campagne informative all’interno delle scuole per far crescere una coscienza ambientale e la cultura del riciclo”.

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