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lunedì 25 aprile 2016

La Foresta che Avanza denuncia il degrado delle aree verdi ternane.


Terni, 24 aprile - La Foresta che Avanza Umbria denuncia in una nota
lo stato di degrado ed incuria delle aree verdi, dei parchi cittadini
e dei giardini storici della città di Terni.

Ad oggi - dichiara l'associazione - le risorse per la cura del verde,
le manutenzioni e la pulizia sono state drasticamente tagliate, in
alcune aree i servizi sono stati addirittura sospesi. Sono, ad
esempio, da considerare ormai degradate e soggette a manutenzione
saltuarie le seguenti aree verdi: la rotonda dei bersaglieri su via
Romagna, gli spazi verde a ridosso dei nuovi uffici comunali, i
giardini di via Lungonera, i giardini di Villaggio Pallotta, il parco
di via Rosselli, l'area attigua all'Anfiteatro Fausto in via del
Vescovado".

"L'incuria successiva ad una approssimativa riqualificazione -
prosegue la nota - ha favorito la trasformazione di alcuni di questi
luoghi da spazi di aggregazione a squallidi ritrovi di spacciatori e
prostitute. A queste negligenze va aggiunto il selvaggio abbattimento
di alberi che giustifica indirettamente la mancata potatura degli
stessi negli ultimi decenni. Le lungaggini burocratiche relative ai
lavori del parco di Cardeto e la non brillante situazione del parco
cittadino della Passeggiata non fanno che ampliare il quadro funesto
degli spazi verdi della città di Terni.

"Altro discorso merita l'abbandono del centro storico della città,
dove i rifiuti si accumulano e molti arredi urbani, inclusi i cestini
per la spazzatura, sono stati vandalizzati. Sarebbe in questo senso
auspicabile - conclude la FCA - procedere in maniera organizzata in
queste direttrici: vigilanza e controllo delle aree verdi, svuotamento
dei cestini, gestione e pulizia dei servizi igienici, pulizia delle
fontane, attività di sfalcio, manutenzione ordinaria quali ripulitura,
impregnamento e verniciatura delle opere (tavoli, panchine, giochi) e
infine operazione di pulizia dai rifiuti dell’area".




sabato 2 aprile 2016

TODI: CasaPound regala materiale didattico alle scuole elementari.

Ieri mattina Casapound Todi ha consegnato alla scuola materna del Broglino e alla scuola elementare di Porta Fratta del materiale didattico: risme di carta, colori, gessi, cancellini, carte del corpo umano, cartine dell’Italia e fogli colorati.
Questa donazione – hanno spiegato i promotori – è stata fatta sia  per dare un concreto contributo alle scuole tuderti che hanno scarsissimo materiale didattico a disposizione, sia per cercare di dare una mano alle maestre e ai tanti genitori che sempre più spesso si trovano a dover contribuire personalmente.
“Il nostro intento – dichiara in una nota Andrea Nulli, responsabile tuderte di CasaPound Italia – è anche quello di sensibilizzare le istituzioni affinché trovino delle soluzioni concrete per rendere l’apprendimento dei nostri figli facilitato grazie alla presenza in aula di materiale consono al programma scolastico. Abbiamo effettuato il 18 Ottobre in Piazza del popolo la distribuzione di altro materiale didattico, con grande successo, a dimostrazione che il problema esiste. Ricordo che siamo un Movimento che si autofinanzia e il materiale è stato comprato con i soldi dei militanti e dei simpatizzanti, dei quali alcuni non lavorano e alcuni sono studenti pertanto mi chiedo: ma se ci riusciamo noi, perché non possono riuscirci le Istituzioni preposte e i vari Assessori e Consiglieri Comunali magari con una bella ‘scollettata’?”
Nel dare la notizia, Casapount segnala “la particolare attenzione della Direzione Didattica, la quale dopo aver saputo che Casapound aveva donato il materiale sopra descritto ha ritirato il tutto. Non si sa bene per quale motivo; forse per un controllo, ma se così fosse la cosa risulterebbe alquanto ridicola, dato che le scatole sono state aperte e non vi era all’interno alcun materiale pericoloso o non adatto ai bambini.
Forse c’è stata una nostra mancanza nel non richiedere preventiva autorizzazione, ma in un momento come quello attuale, in cui il sistema scolastico italiano versa in una situazione critica, ricevere una donazione non è cosa che capita tutti i giorni, e avremmo sperato che almeno in questo caso si potesse soprassedere e non sottoporre alle solite trafile burocratiche materiali dei quali a quanto sappiamo le scuole hanno invece estrema necessità,”
“Mi preme comunque sottolineare – conclude Nulli – come il resto del personale scolastico comprese le maestre, abbia accettato la donazione con piacere e gratitudine, pertanto viene da pensare che la Direttrice Didattica venendo meno al motto ‘A caval donato non si guarda in bocca’ sia stata turbata non tanto dalle eventuali mancanze burocratiche, quanto dalla provenienza del dono. Spero di sbagliarmi, e in questo caso mi scuso. Ma spero ancora di più che il materiale didattico venga presto restituito alle scuole per le quali è stato raccolto”.