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sabato 14 gennaio 2017

CasaPound chiede la chiusura definitiva dei centri d'accoglienza in Umbria

Perugia, 14 Gennaio - "Chiusura definitiva dei centri d'accoglienza in Umbria", questa la proposta di iniziativa popolare che CasaPound ha lanciato in tutta la regione promuovendo una raccolta firme che ha avuto inizio oggi con banchetti di raccolta a Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello e Todi.
"Numeri, logica, buonsenso e cronaca - afferma in una nota Antonio Ribecco, coordinatore umbro del movimento - ci dicono che ci troviamo di fronte a una situazione non più tollerabile. I continui e incontrastati, anzi incoraggiati, afflussi di clandestini travestiti da profughi nella nostra regione, prontamente inseriti in centri d'accoglienza a spese dei cittadini, devono semplicemente essere interrotti immediatamente".

"La situazione appare ancora più grave nell'anno appena iniziato - prosegue Ribecco - in considerazione del fatto che i comuni capoluogo di Perugia e Terni hanno irresponsabilmente addirittura aumentato le disponibilità per i progetti sprar di accoglienza migranti. Questo mentre gli umbri continuano a vivere in uno stato di crisi, con un aumento costante dei nuclei familiari che versano sotto la soglia di povertà. Una situazione che abbiamo purtroppo occasione di verificare personalmente, viste le tante famiglie che si rivolgono alle sedi regionali di CasaPound per richiedere aiuti alimentari".
"E' imperativo dunque - prosegue il coordinatore di CasaPound - bloccare immediatamente le risorse destinate al business, spesso criminale come ci indicano le inchieste giudiziarie, dell'accoglienza per destinarle all'assistenza agli umbri in difficoltà. Tanto si potrebbe fare in merito, sia in termini di assistenza abitativa che di sostegno diretto ai cittadini più svantaggiati".
"Chiediamo pertanto con questa raccolta firme che vengano definitivamente chiusi i centri di accoglienza nella nostra regione, e invitiamo gli Umbri a contattarci e recarsi nelle nostre sedi per sottoscrivere l'iniziativa, che consideriamo una cruciale battaglia per il riscatto e il rilancio della nostra regione".




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